PARIGI 2022 Sabato 2 luglio - Quarto giorno. "Banlieue". Questa mattina mi dedico al Marché aux Puces, che è ancora più esteso di quanto lo ricordassi. Del resto, l'ho visto solo una volta, forse neanche ventenne. Faccio una lunga camminata nel centro di Saint Ouen, il comune in cui si tiene il mercato, fino alla Senna. Si attraversa una urbanistica davvero d’avanguardia, con palazzi moderni e colorati, e una vasta area verde. In lontananza, le gru che costruiscono il villaggio olimpico per i giochi del 2024.
Mi ha sempre stupito l'incredibile quantità di antiquari che c'è a Parigi. Solo qui al Mercato delle Pulci ce ne sono centinaia, ma altri migliaia sono sparsi per la città. Mi chiedo sempre come facciano ad esserci così tanti clienti per farli lavorare tutti!
Saint Ouen: cresciuta incredibilmente in pochi anni, e continua vertiginosamente. Anche qui, giardini dalla filosofia del "semincolto": tanta biodiversità, campi non del tutto sfalciati, mescolanza di piante da giardino, da orto, da frutta. Fattoria didattica in pieno centro città, e addirittura organizzazione di una transumanza pubblica.
Fattoria didattica nel cuore di S. Ouen
La Senna a S. Ouen e le gru del futuro villaggio olimpico
Antica chiesa di Saint Ouen, che lascia immaginare il paesaggio lungo il fiume, prima di tanto cemento. Mi re-immergo nel mercato: km e km di "pulci" e davvero per tutti i gusti!
In molti casi la "struttura" ... è la stessa di una baraccopoli! (Credo proprio che in Italia una roba del genere non sarebbe neppure vagamente consentita! Te la immagini la ASL a dare il suo ok per queste costruzioni di lamiera?!?).
Cammina, cammina .... e passando per Clignancourt trovo un giardino associativo, arrangiato con sedie a sdraio e palco per spettacolini, in quelle che erano le rotaie di una ferrovia. Così entro e mi fermo un po’. C’è un breve spettacolo di danza. Bella atmosfera.
Dopo vari km a piedi per tutta la mattina fino al primo pomeriggio, torno a casa e mi faccio una profonda siesta! Nel pomeriggio appuntamento al Teatro Nazionale di Gennevilliers, per un evento dedicato anch’esso ai 60 anni di Algeria, con iniziative molto belle e toccanti. Denso il mediometraggio, realizzato nel quartiere, da artisti di origine algerina, che vivono lì. Una trama profonda, che nel breve tempo di una mezz'ora rende i sentimenti complessi e ambivalenti, la relazione di odio e amore tra Francia e Algeria, le contraddizioni anche dei rapporti generazionali, tra chi ha vissuto la guerra la guerra di liberazione, e le seconde generazioni nate e cresciute nella banlieue francese. Dopo la proiezione, rinfresco nel bellissimo giardino pensile del teatro, realizzato personalmente dal direttore.
Prima e dopo la proiezione, incontro con autori e protagonisti del mediometraggio AINTIQAL del regista Mehdi Anede
Il giardino pensile del teatro, su un vasto terrazzo
Non poteva mancare uno squisito aperitivo dal mondo arabo
Infine, chiusura di giornata attraversando ancora tanto verde, tra le case e i palazzi di Gennevilliers
Molti di questi palazzi sono abitazioni sociali.
Gli orti tra i palazzi. Un "quadrato" per chi ne fa domanda. A tempo determinato, per consentire la rotazione.
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