VIAGGIO IN FRANCIA DEL SUD, in treno e bici. Giugno-luglio 2004 RACCONTI DI VIAGGIO. Testo e foto di Silvia Montevecchi.
Martedì 29 giugno. Terzo giorno. Nizza-Saint Raphael Abbandoniamo in fretta questo hotel assurdo (con una gestora megera, e il bagno dentro una porta da armadio!), facciamo una bella colazione, e poi ripercorriamo tutta la lunghissima, vasta, Promenade des Anglais, con gente sui rollerskate, gente che pedala, che fa jogging,... Con un percorso tutto piatto raggiungiamo Antibes, che non ho mai visto, e trovo bellissima. Una sorpresa. Tutta circondata da mura larghe e antiche, sul mare. Con un centro storico curatissimo (ho un flash: ...mi ricorda Jaffa). Le case in pietra, e una grande attenzione ai particolari. Visitiamo il bel castello con il Museo Picasso. Faccio tantissime riprese. Sono incantata. Ci sono profumi stupendi, e tanti gabbiani. Mi fermerei qui! Pranziamo invece a Juan les Pins, e poi riprendiamo la bici verso Cannes. Anche qui ero già stata, ma mi rendo subito conto che avevo visto solo una piccola parte della città (non ero in bicicletta, allora!). Saliamo le stradine del vecchio borgo, gremite di caffè e ristorantini, fino al terrazzo panoramico in cima al colle. Qui è il Musée de La Castre, che non avevamo pensato di vedere. Ma... sarà una deformazione: in lontananza, vedo attraverso una vetrata degli strumenti musicali etnici, molto simili ai miei africani. Non posso farmelo scappare! Entriamo subito, e così scopro un altro dei musei di arte primitiva, che amo! (Vedi il progetto di un museo antropologico per Bologna, alla home page). Questi musei in Francia sono comunissimi, non solo nelle grandi città, anche in quelle minori come numero di abitanti. Una grande sala del museo (un tempo era la chiesa del castello) raccoglie circa 300 strumenti musicali originari di tutto il mondo: popolazioni africane, aborigeni australiani, sudamerica... divisa per tipologia (fiati, percussioni, archi..). Rimango incantata! Mi affascina sempre molto anche vedere come sono nati questi musei. Nella maggior parte dei casi, vengono da collezioni private di personaggi che un paio di secoli fa sono stati abbastanza aperti e lungimiranti da capire che ciò che passava loro per le mani era Cultura, e che stava scomparendo. Solo grazie a collezioni come queste, i loro posteri (cioè anche noi) possono godere di queste conoscenze. (Domanda: siamo in grado noi, oggi, di fare altrettanto, per i nostri posteri? io ho dei forti dubbi. Mi sembra che in gran parte viviamo di rendita dei beni del passato, ma non siamo più capaci di produrre bellezza, né di realizzare nuove collezioni per le prossime generazioni. Il nostro secolo, ha prodotto una quantità infinita di capannoni industriali, ma questo... è un altro discorso). Che giornata ricca di stimoli oggi! quante cose! Pedaliamo fino a Napoule, in totale 50 km. Però questo posto non ci ispira per fermarci a dormire, così cerchiamo il treno. Alle 18.30 prendiamo le rotaie per Saint Raphael. Il paesaggio è bellissimo. La strade sale, gallerie, insenature, scogli... Va bene in treno: non avrei proprio voluto fare 30km di strada stretta, piena di macchine, in salita, e tutta a curve. Le scogliere sono rosse e bellissime al tramonto. Arriviamo in 15 minuti, e finalmente ci rilassiamo!
"ORRORI" LUNGO IL PERCORSO
ANTIBES Le nostre bici. Macchine tante. Ovunque. Sempre.
Antibes, Museo Picasso.
Antibes, il mercato
Cannes: la bocciofila, ...e la Croisette.
Spiaggia di Saint Raphael
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