SCUOLE PER TUTTI A ...BONGOR
Regione del Mayo Kebbi. Bongor è la città capoluogo della regione. Bagnata dalle acque del fiume Logone, che segna il confine con il Camerun. E' proprio di fronte alla città camerunese di Yaguà. Soggetta a pianure alluvionali, le sue scuole dipendono dalle piogge, poiché sono irraggiungibili fin quando le terre sono sommerse. A novembre in genere cominciano ad asciugarsi, e le scuole riaprono verso la metà del mese. Il progetto Acra qui è iniziato grazie alla collaborazione con il padre saveriano Tonino Melis (cui ho dedicato la lettera n. 7) grande linguista e conoscitore di due delle etnie presenti: masa e marba. Grazie al suo lavoro, in queste scuole è iniziato già negli addietro l'insegnamento della scrittura e lettura in lingua madre, per poi passare solo successivamente alla lingua francese. Purtroppo, nella maggior parte del paese, questo ancora non avviene. I risultati scolastici sono estremamente diversi. Attualmente padre Melis continua il suo lavoro sempre tra i masa, ma in territorio camerunese. A Bongor le scuole comunitarie sono sostenute da alcune suore, in particolare una suora polacca. Qui si è cominciato il lavoro di coordinamento. Nella foto, accanto ad Olivier (a sinistra) è un maestro delle scuole della zona di etnia e lingua marba, circa 70/100 km a sud di Bongor. Si chiama Isac, ed ora è stato assunto come animatore pedagogico per i maestri delle 8 scuole comunitarie seguite dal progetto. Questa foto riprende un momento dello scambio avvenuto con le scuole di Bekamba, in ottobre 2004. Per lui, era la prima volta che poteva visitare il sud del suo paese. Non ci era mai stato, ed era quindi molto contento. Il villaggio dove vive e lavora Isac, è a 40 km sulla sinistra della strada asfaltata, la statale, che si percorre per andare verso sud. Durante la stagione delle piogge, anche questa zona è completamente alluvionata. Non vi si può andare con mezzi a motore. Per venire con noi, Isac ha percorso 40 km a piedi, camminando nell'acqua e nel fango. Ovviamente, dove lui vive non vi è nessun mezzo di comunicazione (almeno per ora, poi forse tra non molto arriverà il cellulare anche lì, ma comunque per il cellulare occorrono soldi, e soprattutto la corrente elettrica per ricaricarlo). Per poter comunicare con lui, l'unico mezzo è quello di mandare i messaggi tramite la radio locale. Lui rimane attentamente all'ascolto, perché sa che potrebbero esserci messaggi per lui, e solo così sa se lo cerchiamo. Dove avere ricevuto la chiamata, si è messo in marcia, il giorno successivo. Il giorno dopo ancora siamo partiti per Bekamba, dove ha seguito il corso di formazione insegnanti, ha fatto i relativi incontri con i suoi omologhi, e ci ha aiutato a confezionare i libretti di storia (moi et mon histoire) per i bambini. 800 sono per le scuole di Bongor. Non avendo ancora potuto visitare queste ultime perché immerse nell'acqua, non ho ancora le foto. Ci saranno prossimamente.
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© Silvia Montevecchi