DA BONGOR, ATTRAVERSO IL CONFINE CON IL CAMERUN
Novembre 2004. Sono stata qui in piena stagione delle piogge (vedi il racconto "alla ricerca di don Tonino") e così, quella volta, dovetti prendere la canoa a remi, perché il traghetto non funzionava. Questa volta, il fiume si è già abbassato parecchio. Possiamo andare con la macchina fino all'attracco, salire sul bac, e così io torno ad incontrare padre Tonino Melis, questa volta nel villaggio di Jugumta, alle prese con le sue ricerche
Le acque del bellissimo Logone
Siamo arrivati in Camerun.
Una cinquantina di km in auto, e si arriva a Jugumta Tonino è indaffaratissimo. Tra pochi giorni partirà per l'Italia, per alcuni mesi, per le sue attività di ricercatore in linguistica con le Università di Pisa e di Cagliari. Qui sotto, insieme al prof. Roberto Ajello, docente di Linguista a Pisa. Entrambi studiano e cercano di conservare due lingue minoritarie tra Ciad e Camerun: padre Tonino il massa, il prof. Ajello il musey. Nonostante tutte le cose che ha da fare, Tonino è stato bravissimo a fare anche la traduzione che gli avevo chiesto, per i bambini delle scuole con cui lavoro in zona massa. Mi ha tradotto tutto il piccolo libretto "Moi et mon histoire". Grande! Il giorno dopo, si torna "in patria". Il traghetto viene a prenderci efficientissimo.
Il fiume, con la sua calma e la sua gente semplice, è sempre meraviglioso.
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©Silvia Montevecchi
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