2001 Toscana in bici. Secondo giorno.

(Tranquilli: non è la Genesi)

Da Lucca a Pisa e poi Luciana di Fauglia

Ci godiamo l'intero giro ciclabile delle mura della città. Che nostalgia! Sì, provo nostalgia come se ci fossi stata: per un'atmosfera bohemienne, per un mondo che penso dovesse essere meno distrutto e volgare, meno aggressivo e nevrotico e inquinato. L'architettura di questa città stupenda, con i suoi incredibili giardini, rigogliosi, fitti, antichi, non può non farmi andare con la mente ad un tempo che fu. Non posso non provare una sorta di rimpianto. …Mi perdonino gli storici. Non evoco con idealismo cieco anni in cui so bene che le masse morivano di fame ben più di oggi. Eppure, l'oggi che vedo, e vivo, e odoro, e assaporo giornalmente, ha tanto di bello, ma così tanto di drammatico e di allucinante, che un po' di rimpianto me lo concedo. Forse, avrei preferito rinunciare a Internet, ma avere ancora nel mio paese foreste da attraversare, e paludi, e montagne con lupi e orsi, e laghi su cui navigare….

Questa città è letteralmente invasa dai turisti stranieri (forse anche loro hanno sensazioni simili alle mie?).

Passiamo qui tutta la mattina, la giriamo in lungo e in largo, la respiro a fondo. Ci mangiamo la buona focaccia tipica, e si riparte. Ci hanno suggerito la Pisana Vecchia, per andare a Pisa, onde evitare le strade più trafficate. 20 km circa, tutti in pianura, ma li facciamo molto lentamente, fermandoci spesso a fare foto. Costeggiamo delle belle colline, e la strada è alberata per lunghi tratti. Nel pomeriggio raggiungiamo S. Giuliano Terme, e il barettino di un bel giardino pubblico ci fa due ottimi piatti di pasta. Riempiamo le borracce all'immancabile fontana del giardino. Altri 7-8 km, e siamo in Piazza dei Miracoli.

Sosta contemplativa. In senso metaforico ovviamente: c'è un casino… Però è una massa educata. Nonostante le centinaia di persone presenti, il volume generale è inspiegabilmente basso. A volte bastano 10 persone in un ristorante per fare un baccano insopportabile. Forse qui sono tutti ammutoliti perché esterrefatti. Dalla bellezza? Dal caldo? Dalla torre che sembra cadere da un momento all'altro? Boh!

Foto rituale, con le nostre bici ben cariche. Ripartenza. Giro per la città. E prendiamo la statale per Cecina-Roma. Degli amici ci aspettano, in una meravigliosa cascina sulle colline del Chianti pisano. Prima destinazione, Collesalvetti, a una 15ina di km. Non è una bella strada, è molto trafficata, ma è forse l'unica, o comunque la più diretta e veloce. Alcuni km dopo Collesalvetti, virata a sinistra, e comincia la salita.

Basta lasciare una statale per assaporare subito un'altra dimensione. Queste stradine vanno in piccoli paesini. Sono strette, e le macchine piuttosto rare. Si possono sentire gli uccelli, gli odori degli alberi, le campane che suonano.

E questi paesini hanno strani nomi femminili: Luciana, Laura, Lorenzana… Chissà da dove vengono? Queste colline hanno forse un passato di belle fanciulle…? (no: il mio amico indigeno mi spiega poi che vengono dai nomi di antichi eserciti romani…) Ancora qualche km di su-e-giù. Meraviglioso. In quest'orizzonte, che già conosco, c'è qualcosa di sublime. Siamo arrivati. …ho amici che hanno saputo scegliere bene dove piazzarsi a vivere….

E' ormai sera. Anche oggi abbiamo pedalato un bel po'. Il conta-km segna 75.

L'accoglienza è calda, come sempre qui. Per questo ci si viene. E' una grande cascina, con gente di tanti paesi, e di ogni età, nipoti, nonni, bisnonni: 3 anni, 8, 20, 25, 37, 40, 55, 60, …89.

Un grande pergolato d' uva avvolge la lunga tavola, dove c'è sempre posto per una sedia in più. Cibo semplice, genuino, e la mia adorata panzanella!

Secondo giorno andato.

SAN GIULIANO

PISA 

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