ROMA 15 FEBBRAIO 2003 PACELIBERATUTTI
l'oceano pacifico 15 febbraio 2003 "L'Italia ripudia la guerra". E soprattutto la ripudiano gli italiani. E' stata una giornata bellissima, emozionante, ai limiti del commovente. Sono partita da Bologna con il pullman della CGIL, la mattina alle 6.30. L'autostrada era già un corteo incredibile. File e file di pullman da tutta Italia, con gente colorata e pacifica che si accalcava negli autogrill. Un mare di teste mai visto tra i distributori di benzina. All'EUR, nel posto concordato per il parcheggio, non c'è più posto, e autisti solidali tra loro girano e rigirano nel traffico, si scambiano segnali, alla ricerca di un buco per mezzi che non sono esattamente delle 500! Ma troviamo dove sistemarci, e finalmente far parte anche noi di quel marasma, di quella massa non silenziosa ma anzi determinata, che con tutti i colori della natura porta la propria voce agli angoli del mondo. "Siamo tutti iracheni". Nessuno vuole bombe sulla propria testa. Nessuno vuole tirarle sulla testa di uomini e donne d'oltreconfine, fratelli di vita e di sventura, in un mondo difficile per tutti, e in cui proprio per questo bisogna gridare "fate l'amore, non la guerra!!!" Purtroppo, uno slogan che ritorna negli anni, come i corsi e ricorsi della storia. Come se l'uomo non imparasse dai propri errori, nonostante le "giornate della memoria", in cui tanto si grida "MAI PIU'!". (Passata la ricorrenza del 27 gennaio in cui si ricorda l'olocausto, sembra già che la memoria sia svanita!). Siamo milioni in tutto il mondo. Non si riesce mai a sapere quanti, perché al solito i dati ufficiali non concordano con quelli degli organizzatori (chissà che interesse c'è nel dire che il popolo dei pacifisti è inferiore alla realtà... sarebbe forse meglio se fossero di più i belligeranti?). Ma non importa. Qualunque diatriba oggi è perdente, di fronte a questo vero "oceano pacifico", che speriamo inondi porti e calette, e sovrasti qualunque nave portaerei, metaforica o reale che sia. E' talmente bello e pieno di gioia, che la mia macchina fotografica non si ferma un attimo. Al solito, cerco di catturare la belleza, per tenerla con me, per distribuirla agli altri, perché si diffonda a perdita d'occhio "...come i cerchi di un sasso, lanciato in un laghetto". Alla fine della giornata, sarà bello poter dire che tra tutti quei milioni ...c'ero anch'io!
L'Italia ripudia la guerra
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