AUSCHWITZ Da molto tempo ci volevo venire. E' molto grande. Molto di più di quanto si immagini. Il campo di Birkenau è collegato, a solo 3 km di distanza. Immenso. Il posto per mettere qui le persone, ai nazisti non bastava mai. E si allargavano, si allargavano. Non si può non piangere. Soprattutto quando vedi gli oggetti delle persone. E allora ti sembra di vedere anche loro. I loro corpi, i loro capelli, le loro emozioni, i sentimenti, i sogni. I giochi, le grida dei bambini. Le aspettative di vita. Quando vedi quella montagna di scarpe, di occhiali, di pettini per i capelli. Quando vedi quella montagna di valige, e su ciascuna c'è scritto il mittente. Perché tutti, tutti pensavano di tornare a casa. Nessuno poteva immaginare di finire dentro un forno. Impossibile dimenticare.
I FORNI
I tanti edifici sono oggi trasformati in padiglioni divisi per paese, dove ciascun paese racconta la propria diaspora, i ghetti, le torture, le resistenze. Con oggetti, immagini, articoli, testimonianze di ogni genere, e tanti dati statistici e storici. (Mi dispiace dire che il padiglione italiano... è proprio quello fatto peggio. Nelle foto non è riportato).
Immagini riprese da Silvia Montevecchi e Francesco Filippi
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