NOTE SPARSE SU UN VIAGGIO NELLA GERMANIA SETTENTRIONALE, GIUGNO 2013.

 

Mio itinerario: 

volo Bergamo/Lubecca; Amburgo-Brema-Bremerhaven-Molln-Lubecca-costa baltica-volo di rientro. Tot. 11 gg.

Per chi viaggia in Germania (e forse ancora più in quella del nord) sicuramente alcune cose colpiscono al primo impatto. Specie provenendo dall’Europa del sud.

 

1. Il verde. Tutte le città tedesche sono piene di verde. Ma proprio in una maniera che difficilmente si capisce se non si

 vede. Per noi già una città come Bologna appare molto verde, e certo lo è, specie per la media italiana. Ma qui il rapporto

è completamente differente. Nelle città che ho visitato, praticamente tutte le strade (ovviamente escludendo quelle antiche

dei centri medievali) sono alberate, con tanti alberi, e grandi, con grandi aiuole e prati. In tutte le case in cui sono stata

ospitata, che erano in piena città, dalle finestre si vedono quasi solo alberi e giardini, privati o pubblici!  Ci sono tante

piazze e piazzette alberate, e tanti giardini, con spazi per bambini, in tanti angoli delle città. Alcuni giardini sono

semplicemente immensi. Il giardino nel centro di Brema, per esempio, è di molto più vasto del centro storico della città, e

avendolo fatto quasi tutto in bicicletta, direi che è anche decisamente più vasto dell’intera cinta muraria della città di

Bologna! Parchi di questo tipo li ho visti in ciascuna città visitata. Amburgo, con il suo lago al centro, praticamente è

costruita intorno a un immenso parco. 

Oltre a tutti questi spazi, vi sono poi in ogni città i giardini botanici. Amburgo ne ha uno in pieno centro, immenso e

curatissimo, con scivoli per carrozzelle (e cartelli in cui è persino indicata la pendenza della discesa!). Oltre a questo ve ne

è un altro, universitario, fuori città verso ovest, ancora più grande. Lì puoi passare un’intera giornata, perderti tra le tante

specie e le ambientazioni delle regioni del mondo, con la netta percezione di essere in paradiso. Questo giardino ha un

cancello e uno sportello, ma l’ingresso è gratuito. Si arriva ad esso comodamente col trenino suburbano (che ovviamente

carica le bici). Dal giardino botanico Loki-Schmidt si può poi accedere al parco pubblico accanto, pure immenso (e con

due musei): il Jenish Park. Questo arriva alla sponda destra dell’Elba, che è anche lei un lunghissimo giardino pubblico,

con punti di spiaggia, e ovviamente una lunghissima pista ciclabile tra gli alberi, che dopo circa una ventina di km ti riporta

nel centro di Amburgo.  

In tutti i giardini che ho visitato ci sono regole molto chiare. Da nessuna parte ho trovato gente a fare casino, a suonare

percussioni  o mettere musica, né fare picnic lasciando sporco. Il rispetto degli altri viene prima dei diritti personali (o

presunti tali; secondo me quello a fare casino in uno spazio pubblico non è un diritto!).  Una stranezza: non c’è l’obbligo di

tenere i cani al guinzaglio e nemmeno con la museruola, se non per alcune specie. (Ho notato però che i cani

rispondevano molto correttamente appena chiamati dai rispettivi padroni: anche loro respirano la disciplina tedesca?).

 

2. L’uso della bicicletta. È semplicemente incredibile! Già quando avevo fatto i miei primi viaggi qui, 30 anni fa, ero

rimasta colpita dalle tante piste ciclabili. Ma ora… la quantità di biciclette che ho trovato mi ha letteralmente sconvolta!

Amburgo è una città di un milione e mezzo di abitanti. Quante possono essere le biciclette?!? Credo praticamente una a

testa, dato che magari non tutti  ce l’hanno, ma alcuni ne hanno più di una. Fatto sta:  sono un oceano. Ci si sente

circondati dalle biciclette. Vanno ovunque: sui treni, nelle metropolitane, negli AUTOBUS!!! Sì, dentro, non fuori! Proprio

come si può caricare la carrozzina di un bambino o di un disabile, si carica la bicicletta. Ed è NORMALE! Tutti lo fanno.

Vedi  le persone che vanno al lavoro portando la bici su e giù dalle scale delle stazioni senza farsi tanti problemi. Vedi i

giovani e meno giovani, la gente con look sportivo e quelli in giacca e cravatta. I treni (almeno quelli regionali, gli IC non so

perché non li ho presi) hanno UN VAGONE INTERO per le biciclette, e salire è facile e rapido. Non devi impazzire tra

scale e porte. PERCHE’ IN ITALIA QUESTO NON SI RIESCE A FARE?!?!? 

 

La mia percezione, stando con gli amici tedeschi   - nb: ospitata in 5 case diverse, 3 su 5 vivono senza auto, tra queste

una famiglia di 4 persone, e non certo per questioni economiche, ma proprio per scelta – la mia percezione è che

l’approccio qui in Germania è completamente diverso dal nostro. In Italia, anche nei mezzi di comunicazione di massa, il

concetto che passa è: “IO HO DIRITTO AD ARRIVARE CON LA MACCHINA DOVE VOGLIO, deve esserci una strada

ovunque, e deve essere una strada per la mia auto”. Le biciclette sono considerate un gioco, uno sport. In ogni caso un

optional, e come tale dà fastidio. Quante volte mi è capitato di sentire persone infastidite per la mia bici nei treni o nelle

stazioni! Per non parlare del rapporto bici-automobilisti, di totale non rispetto (da parte di questi ultimi ovviamente, con

tanti incedenti anche gravi). In Germania ho percepito l’approccio esattamente opposto: ”IO HO DIRITTO A VIVERE

SENZA AUTO. HO DIRITTO A UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE”.  Dunque, tra la rete dei trasporti pubblici, e quella delle

piste ciclabili, in Germania si può davvero vivere bene anche senza auto, anche  se vivi in provincia.  Di fatto, LA RETE

DELLE PISTE CICLABILI IN GERMANIA è DI MOLTO MAGGIORE DELLA RETE STRADALE, DAL MOMENTO CHE:  a)

PRATICAMENTE NON ESISTE STRADA CHE NON ABBIA LA PROPRIA PISTA CICLABILE, GENERALMENTE DA

AMBO I LATI (ovviamente escludendo le stradine dei centri storici);  b) OLTRE A QUESTE CICLABILI LUNGOLE

STRADE DELLE AUTO, VI SONO POI MIGLIAIA E MIGLIAIA DI KM DI PISTE CICLABILI IN Più, CHE VANNO

ATTRAVERSO LE CAMPAGNE E I BOSCHI, OVUNQUE, E COLLEGANO LAGHI, FIUMI, VILLAGGI E CITTA’.  Per

esempio si può fare Amburgo-Brema in bicicletta, 140 km circa. In mezzo alla natura. Da noi, in una zona piatta e

tradizionalmente piena di bici da sempre, non esiste una ciclabile che colleghi città come Bologna-Ravenna-Ferrara. E

caricarle sui treni… non ne parliamo. Le piste ciclabili in Germania sono state fatte apposta, per scelta politica-

economica. Non, come quasi ovunque in Italia, su vecchi percorsi ferroviari… perché i treni sono stati tolti!!!

 

3. Barriere architettoniche.  Và da sé che un paese in cui le biciclette vanno ovunque… anche i disabili vanno ovunque! 

E in effetti, io ho percepito tanta autonomia in più nelle persone in carrozzella o negli anziani  che vanno in giro con i loro

deambulatori, sugli autobus, sui treni… Ho passato 10 giorni in Germania con bici in prestito o a nolo, e praticamente mi

sembra di non avere mai dovuto far fronte ad un gradino o ad un ostacolo improvviso. Sia nelle città, sia nei paesini, sia tra

i boschi! Ci sono ciclabili asfaltate ovunque, quindi chiunque ci può andare.

Non solo, ma vorrei dire che non ho trovato neanche marciapiedi con i buchi o strade con asfalto da rifare. E dire che di

neve ne hanno ben di più!  Il fatto è che regna l’ordine, in ogni cosa. E quando una cosa è da mettere a posto, lo si fa.

Subito.

 

4. Sicurezza. Perché?  Perché non ho visto case con le inferriate alle finestre, nemmeno al piano terra?? Perché si può

girare senza temere di essere scippati? Perché la mia amica che sta in un appartamento al piano terra, in un paesino, può

dormire con finestre spalancate senza temere che qualcuno gli salti dentro? Perché posso stare tranquillamente in

costume in un giardino pubblico senza che nessun idiota mi rompa, anche solo con sorrisini e battute degne di un

demente? Perché si può camminare in un giardino pubblico di notte, al buio, tra gli alberi, senza il timore che qualcuno ti

assalti e ti violenti? Perché qui è possibile vedere un bambino che da solo prende tranquillamente l’autobus, magari per

andare al parco, col suo monopattino?

Giro le domande: perché lì tutto ciò è possibile, e in Italia no???  Perché in Italia non c’è rispetto degli altri? Delle proprietà

altrui, dei beni pubblici, delle regole???  Non è una ironica né polemica. È proprio un cercare le cause. Perché solo

trovandole, potremmo poi cercare soluzioni.

 

5. I servizi pubblici.

  • Come ho già detto: sia sugli autobus che sulle metro e sui treni si vedono tante bici, carrozzine, carrozzelle, nonché anziani con il  deambulatore…  

  • Tanti sono i punti-informazione sparsi ovunque: pannelli, personale addetto, info acustiche dentro e fuori i mezzi. (A

  • Bologna… neppure un ufficio per le info turistiche!!! Non trovi uno straccio di mappa nemmeno a piangere).

  • Gli autobus  (Mercedes) sono molto più silenziosi e più comodi dei nostri Menarin

  • I treni regionali sono molto meglio dei nostri IC. Più silenziosi, più comodi, puliti e ovviamente puntuali

  • È vero che costano molto di più, però in realtà ci sono tante offerte, combinazioni, carte-sconto giornaliere e per più giorni…  per cui in realtà non sono più costosi. Esistono carte giornaliere a MENO DI 8 EURO (!)n con le quali non paghi più nulla su tutti i mezzi di una città o di una regione: TRENI, METRO, AUTOBUS, TRAGHETTI. (NB: in Italia ho pagato 18 euro PER UN GIORNALIERO DI TRAGHETTO TRA CHIOGGIA E VENEZIA! poi ho dovuto aggiungere il trasporto bici, quindi altri 3 euro, per 3 corse, totale 21 euro per un giorno, e solo per 3 brevi corse di traghetto. Se non avessi fatto il giornaliero avrei speso ancora di più; ovviamente poi ho pagato a parte il treno Venezia-Padova, mentre nella carta di cui sopra, è tutto incluso).

  • Tanta gentilezza tra le persone. Si parlano! Si cedono il posto. C’è attenzione all’altro! È pieno di tedeschi, non come da noi, dove i mezzi pubblici ormai li prendono quasi solo gli immigrati!

  • Il conducente fa i biglietti, anche gli abbonamenti!  

  • Le carte e gli abbonamenti di treni e bus si fanno anche alle tabaccherie.

  • In ogni autobus  c’è la mappa di tutte le linee della zona. C’è un monitor che indica il percorso, con le fermate successive. Una voce indica la prossima.  

  • Treni: sono tanti, sono fantastici. Precisi al minuto! Ogni linea sempre alla stessa ora, e sempre allo stesso binario. Non devi impazzire per cercare! Sono frequenti. Regionali tra Brema e Amburgo, ogni ora. E sono belli. Hanno un intero vagone bici. In ogni vagone c’è il monitor con l’indicazione del percorso e delle fermate successive. E lo dice anche la voce (come sui bus).

  • I pendolari non sono trattati come carne da macello! La Germania non ha eliminato i treni regionali come ha fatto Trenitalia mettendo l’alta velocità. Non si riesce più a fare un banale Bologna-Firenze, o Milano!!! Il servizio ferroviario italiano negli ultimi anni è peggiorato, non è migliorato! 

  • Le stazioni in Germania, come in molti altri paesi del mondo, sono praticamente dei centri commerciali. Sono molto grandi, piene di negozi, uffici informazioni e agenzie di viaggio,… e soprattutto piene di posti dove puoi prendere ottimo cibo, a ottimi prezzi, e in maniera veloce, proprio perché pensati per gente in viaggio.

 

6. Il silenzio. Il rumore. La stupidità. Il machismo latino.   Io amo il silenzio. Amo la gente che parla sottovoce. Non

 sopporto  il rumore inutile (e quasi sempre il rumore è inutile, ed evitabile).  Ancora meno poi tollero i luoghi naturali

trasformati  in banali merci vendibili per la fabbrica del divertificio, con assurdi altoparlanti tra le montagne, le spiagge o le

rive dei fiumi. E così, trovo che i paesi nordici sono nella mia lunghezza d’onde. Non solo la Germania ovviamente.  Mi

piace la capacità di stare insieme, anche in tanti, senza disturbare gli altri. La capacità di godere della natura per se

stessa, senza aggiungere nulla.

In molte strade ho visto bar e ristoranti con i classici “dehors” pieni di gente. Eppure… nemmeno la metà del frastuono che

c’è da noi. Probabilmente lì i vicini con le finestre sopra ai ristoranti avranno molti meno  motivi  per lamentarsi, dato che il

volume è accettabile.

 

Anche in spiaggia, sulle rive dell’Elba, con il sole che tramonta quasi alle 11, tanta gente, gruppi interi di giovani  (anche

famiglie con bambini), a mangiare in spiaggia, a bere birra. Eppure, non avresti mai detto che ci fossero centinaia di

persone. Non c’è musica a tutto volume nei bar. Si sta insieme per parlare, per il gusto di stare insieme, perché è bello il

grande fiume con la sua spiaggia. Non c’è bisogno di cercare casino per divertirsi. Tutti parlano a un volume tale per cui io

che sono in un gruppo non sento per forza i fatti tuoi, che parli in un altro. E così stiamo bene tutti. Quante volte in Italia

succede il contrario! Anche solo due persone vicine, parlano a un volume tale che un’intera piazza sa cosa si dicono!

 

NB: appena arrivata all’aeroporto per il volo di ritorno… ecco un gruppo di una 15ina di italiani, tutti uomini, tutti intorno ai

45 anni… ovviamente facevano un casino che si sentivano solo loro in tutto il piccolo aeroporto di Lubecca. Poi

ovviamente  hanno fatto casino anche coi bagagli per andare al gate, perché non erano capaci di aspettare che tutti

passassero con calma. Infine:  alcuni di loro me li sono trovata nei sedili davanti al mio. Uno di loro  era seduto di fianco a

due ragazze giovani, tedesche, molto molto carine. Davvero due fiorellini. Ora, secondo voi cosa poteva fare quest’italiano

medio (e i suoi amici) per tutto il tempo del volo? Ovviamente l’imbecille con le due ragazze! Perché un italiano medio di

45-47 anni non può pensare che due ragazze belle e giovani sono due persone per in viaggio per i fatti loro, e tra l’altro

potrebbero essere le sue figlie. No. Per lui sono due possibili prede. E soprattutto lui deve dimostrare a se stesso e agli

altri che “ce la può ancora fare”. E così ho assistito alle puerili, tristi battute del tipo “falla appoggiare sulla tua spalla per

riposarsi” e via così. E tante altre banalità di uno che non spiaccicava nemmeno due parole in inglese decente. Beh, per

fortuna (o per disperazione) ho dormito. Però che spettacolo triste!  In ogni momento e circostanza, anche all’estero,

possiamo toccare con mano quella triste “cultura” del maschio italiano che porta il nostro paese ad essere in testa in

Europa per le violenze alle donne e il femminicidio. Complimenti, andiamo avanti così. Siamo furbi.

 

Torniamo al rumore. E possono sembrare cose lontane, il rumore e la stupidità, ma per me non lo sono. La capacità di

pensare e di fare cose intelligenti è anche proporzionale alla capacità che abbiamo di fare silenzio, fuori e dentro di noi. 

Di avere pazienza. Di rispettare l’altro. Anche il suo bisogno di silenzio. Nonché ovviamente il suo diritto a non essere

trasformato da persona a preda.

 

Dunque tornando al rumore e al silenzio, oltre al fatto che la gente in Germania parla ad un volume più basso del nostro, ho

anche notato che i mezzi di trasporto sono più silenziosi. Gli autobus in primis, ma mi pare anche i camion. Insomma, da

noi è frequente sentire mezzi MOLTO rumorosi (bus, camion, mezzi di raccolta rifiuti, ecc). Lì capita, ma è una cosa

davvero molto più rara. Se poi si considera che c’è una bassissima quantità di auto (dato che la gente va in bicicletta o

con i mezzi),che ci sono i parchi immensi di cui sopra, con una quantità incredibile di uccelli canterini, il risultato è: trovarsi

in città anche grandi, come Amburgo (3 volte Bologna circa) … ED ESSERE NELLA PACE !!!

 

7. I musei e le spese per la cultura.

Altra domanda  che sorge abbastanza spontanea: come mai in Italia “con la cultura non si mangia” invece negli altri paesi

sì ?!? In tanti paesi (es. Francia) è facile vedere che ci sono tanti musei NUOVI, ovvero frutto di SCELTE E INVESTIMENTI

RECENTI. Degli ultimi anni. Da noi è il nulla!!! Non si riesce neppure a mantenere l’esistente. E moltissimi musei italiani,

che sarebbero dei gioielli, vanno avanti GRAZIE AL VOLONTARIATO!!!!! (Per es. con gestioni di associazioni culturali o

pro loco).

 

Con questo viaggio in Germania, nel giro di 10 giorni ho visto una quantità incredibile di musei NUOVI o completamente

RINNOVATI nelle loro esposizioni. E sto parlando di musei GRANDI non di museini.

Note:

  • Praticamente OGNI CITTÀ – grande o piccola – ha il proprio museo STORICO, a volte anche più di uno (es. Lubecca); un museo ETNOGRAFICO (quelli di Amburgo e di Brema sono semplicemente IMMENSI);  un museo della SCIENZA (anch’esso enorme, interattivo).

  • Tutti i musei che ho visto sono INTERATTIVI, ma non sono VIRTUALI!!! Sono musei veri, con oggetti veri. Con collezioni ricche. L’esposizione didattica fa sì che chi esce dalla visita di quel museo HA IMPARATO CON FACILITA’ UN’IMMENSA QUANTITA’ DI COSE.

  • La piccola città di Lubecca è stata la sede di ben 3 premi NOBEL. Ora, la città di Lubecca (che ha  già di per sé una gran quantità di musei nonché chiese e monumenti) HA DEDICATO UN MUSEO a CIASCUNO DEI TRE PREMI NOBEL. ESISTE QUINDI UN MUSEO NELLA CASA DI TOMAS MANN-Buddenbruck (CASA ACQUISTATA APPOSITAMENTE DAL COMUNE!), UN MUSEO GUNTER GRASS, E UN BELLISSIMO MUSEO SUL PERCORSO STORICO, POLITICO, DI DIRITTI UMANI, CHE HA PORTATO AL PREMIO PER LA PACE IL CANCELLIERE WILLY BRANDT. Ora, faccio notare che nella mia città NON ABBIAMO UN MUSEO DEDICATO A GUGLIEMO MARCONI, per esempio. Non abbiamo a Rimini un Museo Fellini (certo i turisti a Rimini ci vanno lo stesso… per altre cose!).  Non abbiamo tanti altri musei che avremmo se fossimo gestiti diversamente. Un museo della cultura partenopea, per esempio. Quanto mi aspettavo di vederlo, a Napoli, con tutti gli autori di teatro e di musica che ha avuto quella città!

  • Bremerhaven è una città piccola e senza nulla di attraente. Non ha un centro storico. Nel centro solo una via commerciale, pedonalizzata, bruttina. Eppure…. A Bremerhaven hanno fatto:  un gigantesco MUSEO DEL CLIMA, interattivo (ovviamente!) volto in primis all’educazione ambientale; un museo STORICO semplicemente bellissimo, che fa attraversare gli ultimi secoli di questa importante città portuale, quasi avendo l’impressione di esserci dentro, con tante ricostruzioni di ambienti a grandezza naturale; infine, il più stupefacente. Anche per me che sono una museofila, è stata un’esperienza eccezionale e del tutto nuova. IL MUSEO DELL’EMIGRAZIONE. Che guarda caso ha vinto il premio Miglior museo d’Europa nel 2007. Assolutamente da non perdere. Insomma, una città priva di attrazioni, è diventata meta di visita GRAZIE AI MUSEI E ALLA CULTURA.

  • Tutti i musei che ho visitato sono a pagamento, eppure erano tutti pieni di gente. I biglietti non costano neppure pochissimo, ma anche in questo caso, come ho già detto per bus/treni, esistono varie offerte e combinazioni. Per esempio a Lubecca un tiket costa 6 euro, e ti dà diritto al 50% di sconto in un altro museo, se lo visiti nei 3 giorni successivi. Morale, io a Lubecca ho visitato 4 musei bellissimi in un giorno (l’unico che avevo), spendendo 18 euro in tutto. (Il costo di un traghetto a Venezia!).

… Una riflessione sorge spontanea:  non solo “con la cultura si mangia, e anche bene”. Ma … “forse con PIÙ CULTURA, anche l’Italia, come la Germania, avrebbe MENO CRISI”.

 

8. Altre annotazioni, ancora più sparse.

  • Ho scoperto (da un’amica medico psicoterapeuta) che la Germania è forse il solo paese occidentale in cui LA PSICOTERAPIA E’ PAGATA DAL SERVIZIO PUBBLICO, COSI’ COME OGNI ALTRO TIPO DI CURA MEDICA.  Lei mi dice “serve per fare prevenzione; le malattie psichiche esistono: perché solo i ricchi devono potersi curare?”

  • Passeggiando sul Baltico, in una grande villa antica mi dicono che è una STRUTTURA DI ACCOGLIENZA PER MADRI IN DIFFICOLTA’, CON I LORO BAMBINI. Passano lì un periodo. Anche questo pagato dal servizio pubblico. E anche questa è considerata (ed è) prevenzione del disagio sociale e della malattia psichica.

  • Le autostrade, si sa, sono gratuite in tutto il paese.

  • Ho visitato una scuola materna. Non è pubblica ma di organizzazioni di welfare. Le famiglie pagano in base al reddito. Osservazioni:  è molto grande peri 75 bambini che accoglie (ma mi dicono che non è la norma tedesca, e loro sono  fortunati). Gli spazi – tanti – non sono divisi in sezioni, bensì in funzioni  d’uso:  sala morbida, palestra, sala pittura, sala teatro/travestimenti, sala attività di cucina, sala musica. Sono tutte bellissime, molto ordinate e pulite. Gli insegnanti hanno una sala per loro e si ritrovano ogni mattina circa 10-15 minuti per fare il punto, prima dell’inizio. Dopo alcune attività di routine, i bambini scelgono in quale spazio andare e quale attività seguire, LIBERAMENTE.  NB: in due delle sale ci sono cucine elettriche e lavastoviglie. Sono stanze in cui accedono anche i bambini, ma sono sicure. Non ci sono piatti/bicchieri di plastica, bensì in vetro e ceramica. I bambini sono lasciati più liberi e sono più responsabilizzati rispetto ai nostri. Al piano superiore, un grande scivolo-tunnel che porta in giardino. Il giardino a sua volta è lo stesso per la sezione del NIDO nonché per il CENTRO ANZIANI che è a fianco. Spesso i NONNI SI RITROVANO IN GIARDINO CON I BAMBINI. E in bambini sono insieme, dai pochi mesi ai 6 anni.

  • In tutti i posti in cui sono stata, mi ha colpito molto l’ATTENZIONE PER I DETTAGLI. Sia nelle case (fiori, tende, tendine, vasetti, candele accese…) sia nelle città, nei giardini, nell’arredo urbano (con tante fontane, luci, panchine, sculture ecc… che si vede sono recenti).

Ecco... queste sono alcune delle cose che mi hanno colpita in questo viaggio! ciao :) silvia

 

www.silviamontevecchi.it

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