DISTRETTO DI
RZESZOW
Polonia sud orientale,
non lontano dal confine con la martoriata Ucraina.
Dopo l'immersione nella
splendida Cracovia, prendo un comodo (e puntualissimo!)
intercity che in poche ore mi porta in questa città
dell'est, dove vado per puro e profondo affetto!
Mi fermo alcuni giorni,
tra riposo, coccole, e visite ai dintorni. Ritrovo una
delle persone più care che ho. |
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Una delle chiese più antiche in questa regione del
Paese. Tutta di legno. |
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Le rovine del castello di Kamieniec.
Luogo di numerose riprese fotografiche e
cinematografiche.
Si veda:
The Kamieniec Castle |
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Tra le colline dei Carpazi
Lo sguardo verso il
confine con l'Ucraina.
A pochi passi da noi, l'umanità mostra la sua follia.
Dolore immenso.
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Una super coppia!
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La diga e il lago di Solina: una delle più grandi
della Polonia e d'Europa.
Pagina in
italiano:Lago di Solina - Wikipedia |
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Da una riva all'altra... |
...la seggiovia
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Casualmente mi trovo a passare accanto a questo
grande santuario mariano gesuita, e mi fermo a
visitarlo. Mi dicono che ha un giardino particolare e
suggestivo.
Sito web
Stara Wieś |
Pagina FB
(1) Facebook
Info in inglese:
polonia.Basilica of the Assumption
of Blessed Virgin Marry in Stara Wieś |
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Davvero particolare questo percorso. Un invito al
silenzio, alla meditazione.
Ripercorrendo passi
dell'Antico e del Nuovo Testamento, accompagnati da
sculture quasi a grandezza naturale (mi hanno ricordato
i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia), pitture di
artisti di ogni dove e stile, sul tema di ogni "tappa",
nonché piante aromatiche, fiori, cespugli, con cartelli
che riportano i versi precisi delle Scritture in cui la
pianta è citata. Bello. Un'immersione olistica. |
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... il tutto realizzato anche con fondi UE. |
Sempre in compagnia dei miei amici di Rzeszow, vado a
visitare il meraviglioso "museo etnografico delle case".
Quel genere di esposizione che ho incontrato tante volte, in
tutto il mondo (la prima volta fu in Svezia, credo nel 1983)
e che in Italia non è neppure vagheggiato. Tante volte ho
pensato a quanto sarebbe bello poter avere un condensato
delle molte architetture popolari italiane: dai trulli alle
malghe, dalle case valser a quelle celtiche...
Nel museo di
Sanok, mi sento come una bambina nel paese dei balocchi.
Faccio decine e decine di foto (qui, una piccola
selezione!). Case contadine, case borghesi, chiese,
stalle,... tutto ricostruito con un amore quasi devozionale
per i particolari. Come a non voler tralasciare nulla del
rispetto dovuto a chi quelle case aveva abitato, costruito,
amato.
Un percorso di
circa tre chilometri, in cui passare una piacevolissima
giornata, anche in famiglia.
Sito
ufficiale:
Muzeum Budownictwa Ludowego w Sanoku |
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www.silviamontevecchi.it
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