Il
viaggio di Claudia, una metafora della vita Due viaggi caratterizzano i racconti che sono
all’origine della nostra cultura: il viaggio di Ulisse, nella cultura
greca, e quello di Abramo, nella cultura ebraica. Un viaggio è verso la
memoria, all’indietro, un altro è verso il futuro, verso il nuovo che
entusiasma, ma anche un po’ spaventa per la sua incertezza. Comunque
passato e futuro, memoria e speranza, sono da tenere insieme per
percorrere bene il viaggio della vita. Anche il viaggio della vita di Claudia ha oscillato
dentro memoria e speranza: memoria dei passi compiuti, speranza di nuovi
sogni e di antichi sorrisi. Io credo che l’esistenza sia una misteriosa realtà
in mutazione e quindi un viaggio, e che la vita è fedele a se stessa non
quando difende ciò che ha raggiunto, ma quando muta e va oltre, e si
trasforma, e crea. Chi ha conosciuto Claudia, quindi, sa che la sua
vita non è stata un raccogliere, né un arrivare, ma un partire ogni
giorno e un seminare ad ogni stagione: sembrava aver sempre saputo che
partire è più importante che arrivare, e di appartenere ad un sentire
aperto, mai chiuso, quasi mai concluso. D’altronde la vita di ognuno di noi è la storia
di una nascita e di un viaggio. Da vita a vita. La nascita stessa è un
viaggio, il primo dei viaggi: un abbandonare il grembo materno per un
altro luogo, le acque per un altro respiro, un tagliare i legami,
un’uscire a nuova luce e iniziare così a respirare libertà e incontri,
e vedere nuove luci. Così viaggiare è stato anche per Claudia un po’
come nascere di nuovo: abbandonare un luogo limitato per abbandonarsi
verso l’illimitato, per essere trasformata da qualcosa di autenticamente
nuovo. E credo che partire sia come un’esperienza di
verginità ritrovata; o come diceva un
frate a me caro,”… la verginità
non si conserva, si riconquista; vergini, cioè autentici, si diventa
…”. Forse verginità
è salpare ad ogni alba verso isole intatte. Claudia non ha tenuto nascosto che la vita non è
arrivare ma partire ogni giorno, e seminare ad ogni stagione perché nel
seminare c’è più vita che nel raccogliere, ed è stata per lei una
semplice ma vera esperienza: come sapere che la primavera inizia con il
primo fiore, la notte con la prima stella, l’amore con il primo sguardo;
nel seme c’è più profezia, più futuro, più speranza; e lei ha saputo
riempire i solchi della vita con nuovi semi, sapientemente consapevole che
il futuro non si attende, ma si genera. Fa pensare che uno dei primissimi nomi che i
discepoli di Gesù di Nazareth hanno ricevuto, e che ha preceduto quello
che poi è diventato dominante, di cristiani, era: “quelli
della via”, “quelli che viaggiano”, e che voleva significare:
La vita, l’esistenza non è statica, non è
etica, ma estetica delle passioni. Il nostro cuore va dove trova tesori: “Dov’è
il vostro tesoro, là sarà il vostro cuore”. Cioè, la vita si
muove per una passione non per coercizioni. È la passione che muove la
vita, perché nasce da una bellezza. Ed è la bellezza che crea
attrazione, comunione, stupore. La vicenda umana si costruisce intorno a due assi:
una cumulativa e una non cumulativa. Cumulativa è la scienza dove ogni
acquisizione si aggiunge alle altre, come l’economia, la tecnica, e via
dicendo. L’asse non cumulativo, invece, è l’asse dell’amore,
dell’ideale, della passione: è l’asse scelto da Claudia. Un detto
medioevale recita così: i virtuosi camminano, i sapienti corrono, solo gli innamorati volano. La vera molla che spinge a compiere in pienezza
un’opera o un percorso è l’amore, è accontentarsi di tanta luce
quanto basta al primo passo; un bellissimo proverbio africano dice: “per tracciare diritti i solchi della vita, devi legare il timone del
tuo aratro ad una stella”. Così è stato di Claudia che ha legato
il suo andare tra i volti e le persone
ad un valore, ad un’ideale alto, ad un senso che è oltre, ad una
stella che dice che il segreto della vita non è solo in noi, ma è oltre
noi. “Perché
non sei stato te stesso?”. Questa, forse, è la prima domanda che Dio ci
rivolgerà. E questo può significare che tutti hanno accesso a
Dio, ma ognuno ha un accesso diverso, perché Dio non è mai quello che può
essere raggiunto su di un unico cammino. A questa domanda di Dio Claudia risponderà con il
suo sorriso unico e travolgente: e
gli racconterà che il cammino attraverso il quale una persona avrà
accesso a quel qualcosa che chiamiamo Dio gli può essere rivelato
unicamente dalla conoscenza del proprio essere. Infiniti sono i cammini, ognuno deve scoprire il
proprio, Claudia ci ha rivelato il suo: “La
vita altro non è che un pellegrinaggio verso il luogo del cuore”. E
dirà che “la verità non è un fatto da possedere ma è un farsi, non
è un dato ma un divenire. Verità altro non è che un errore in meno di
ieri. La verità è sinfonica: il mio apporto, più il tuo, più quello
degli altri, e diviene un farsi progressivo, comune, collettivo. La verità è davanti, oltre, e non alle spalle: e
se c’è un Dio egli entrerà solo dove lo si lascia entrare. Non
dobbiamo guardare solo ciò che ci conferma, ciò che già sappiamo. Anche
la verità come la vita è un viaggio: perché le
nozioni assolute creano idoli, solo lo stupore crea qualcosa di vero. E lo stupore viene dagli incontri, dalla bellezza,
dalla verità incarnata”. Ecco queste sono le parole piene di sorriso che
Claudia, per farmi contento, dirà nel luogo sconosciuto dove tutti ci
ritroveremo. Io credo che il compito urgente dell’essere
umano, è reincantare la vita, ridare stupore alla vita: per
poter dire che ogni segreto è oltre noi, come il segreto dell’isola è
l’oceano, come ogni viaggio per essere autentico parte da noi, ma non
finisce in noi. Voglio terminare ricordando Claudia con una poesia
di David Maria Turoldo, cantore della fede dei poveri, che forse le
sarebbe piaciuto conoscere, e che dice: ”Sono
vagabondo come il vento, libertà
è il mio tempio e la mia casa, respirare
è respirarti, vivere
è rivelarti, amare
è amarti, allora
andremo leggeri nel vento, così
varcherò l’ultima soglia, l’anima
danzando”. fra
benito m. fusco 29
giugno 2009, compleanno di Claudia Degli Esposti, ritornata nelle acque di
una nuova vita.
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