Il calendario e il tempo
Testo di Silvia Montevecchi
(nel disegno: il mio ritratto fatto da un bambino molto attento! riproduce tutti i colori che avevo addosso, nonché i miei orecchini. E' un bambino positivo e solare. Infatti...ci sono ben due soli!)
L'acquisizione del tempo è graduale nella prima infanzia. Scandita inizialmente dai ritmi che i bambini percepiscono fondamentali alla propria sopravvivenza: nanna, pappa, risveglio, gioco, momenti in cui la mamma c'è, in cui va via, quando ritorna,... Tutto legato al proprio vissuto concreto.
Parole come "oggi, ieri, domani" equivalgono solo vagamente a presente-passato-futuro. "Ieri sono andato al mare", per raccontare una cosa avvenuta magari mesi prima. "Domani vado dai nonni", per indicare qualcosa che deve ancora accadere. E così via.
In ogni sezione di scuola materna, il CALENDARIO ha quindi uno spazio ben preciso, e ogni giorno ha un suo momento rituale, per arrivare a scandire il significato di ieri-oggi-domani.
In una prima fase: si è tenuto il calendario settimanale. Ogni giorno ha un colore (Oggi che giorno è? giorno rosso!). E ogni giorno è scandito da qualche riferimento (a chi tocca oggi fare i camerieri?). Poi ci sono i segni del tempo atmosferico. Che tempo fa oggi? e i bambini applicano il disegno necessario: sole, nuvole, pioggia, neve, nebbia,... Questa fase dura parecchi mesi.
Poi, sempre nel calendario dei giorni della settimana, si è introdotta la scansione giornaliera: quando diciamo che è mattina? pomeriggio? notte? cosa facciamo la mattina? e poi cosa succede? quando facciamo colazione e quando merenda? e quando pranzo e quando cena? cosa facciamo a casa la mattina? e alla sera?
Nella seconda fase: abbiamo ridotto di misura il calendario settimanale, per introdurre quello mensile. Un grande tabellone, con tante caselle quanti sono i giorni del mese, come nell'esempio indicato sotto. I bambini inseriscono il giorno della settimana e mettono la crocetta nella casella del tempo. In questo modo, si introduce qualche concetto di aritmetica di base: alla fine del mese possiamo contare quanti giorni ci sono stati di sole, quanti di pioggia, ecc. E poi contiamo quanti giorni siamo andati a scuola, e quanti sono stati i giorni di festa.
Aprile | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 |
sole | |||||||||||||||||
pioggia | |||||||||||||||||
nebbia | |||||||||||||||||
vento | |||||||||||||||||
neve | |||||||||||||||||
diario |
Abbiamo aggiunto anche un'altra casella importante: quella del DIARIO. Non il diario personale naturalmente, ma di quelle attività che possono aiutarci a ricordare la particolarità di un giorno e di un altro. Anche questo aiuta a capire la durata del tempo che trascorre. Nelle caselle allora facciamo un piccolo disegno che indica se quel giorno è avvenuto qualcosa da ricordare, es.: uscita al museo d'arte moderna; visita al centro agreste; sciopero, si entra più tardi; facciamo il pupazzo con la neve, facciamo i burattini, e così via.
E' anche un modo per cominciare a porre attenzione su alcuni aspetti della nostra BIOGRAFIA. Pensare/riflettere/ricordare/annotare ciò che facciamo, in particolare ciò che ci coinvolge collettivamente, come classe.