FESTA DI NOZZE !

 

Le foto che seguono sono state fatte nel gennaio 2005 alla festa di un matrimonio tra due persone residenti a N'Djamena, ma originarie di etnie del sud: lo sposo è Sarà, la sposa Ngambay.  La festa dura 3 giorni, e riprende in parte quella che era la cerimonia tradizionale del villaggio, anche se il matrimonio è ufficiale, in Municipio.

Questo quindi è solo un esempio dei vari tipi di festa che si possono svolgere tra le diverse etnie del paese, ed è un matrimonio laico. Vi sono poi i matrimoni celebrati solo con i riti tradizionali, non registrati al municipio, vi sono quelli religiosi, e tra questi il matrimonio musulmano è completamente diverso.

       

Primo giorno, giovedì pomeriggio. Parenti e amiche da parte della sposa, portano i loro doni alla nuova casa della coppia.

Tante donne arrivano a piedi, cantando e danzando, in una lunga processione carica di grida e di allegria.

  

   

  

  

  

La casa è letteralmente riempita di oggetti, che poi verranno spartiti tra le famiglie degli sposi.

  

Un momento di preghiera collettivo, per il futuro della coppia.

Secondo giorno: tutti alla Marie. Questa è la casa dello sposo, e da qui parte il suo corteo, 

che aspetterà all'ingresso quello della sposa.

 

Partenza! Tante macchine e pulmini pieni di parenti e amici.

I due cortei arrivano, la famiglia dello sposo accoglie la sposa.

 

La celebrante, la vice-sindaco di N'Djamena, si fa attendere un'ora.

Circa 300 persone attendo in una sala stracolma, e con un caldo da svenire.

  

La celebrante ricorda gli articoli fondamentali del Diritto ciadiano sul matrimonio.

Appurato che lo sposo ha, come vuole la tradizione, "pagato il prezzo della sposa", pone alla coppia le domande consuete.

E vengono dichiarati marito e moglie...

Scambio degli anelli, e grida di giubilo tra la folla.

  

 

  

Sera del venerdì: rinfresco e danze

Terzo giorno, mattina alle 6.

I parenti dei due sposi si ritrovano si ritrovano per "insegnare alla sposa come si fa ad accendere il focolare".

E' un momento rituale bellissimo. Un vero e proprio "teatro naturale", in cui le donne mettono inscena questa accesa discussione sui vari modi in cui si può accendere il fuoco, cosa fare, cosa è meglio e cosa è peggio.

 

 

Arriva un carretto con i sacchi di carbone. Nella tradizione di queste etnie, sono importanti, 

e simboliche, le tre pietre per accendere il fuoco.

  

La discussione tra le donne, ognuna dice la sua, e come si vede ridono della messa in scena!

  

La sposa, che ha dormito assai poco ed è reduce dalle danze della sera prima, ascolta pazientemente, 

come vuole la tradizione, anche se molto probabilmente la giovane Carine ...userà il microonde, più che il focolare.

  

Finito il rito dell'insegnamento, finalmente si comincia a cucinare! 

Boulle per tutti, e così al pomeriggio si festeggia di nuovo.

 

Anche la preparazione della boulle è per le donne un'occasione di festa, canti, allegria.

  

Pomeriggio di sabato, ci si prepara ad accogliere gli amici. 

La sposa mangia con le amiche da una parte, lo sposo con gli amici da un'altra.

  

   

  

Anche i bambini partecipano alle danze, e io trovo un fidanzatino di 4 anni, che non mi lascia più!

 

© Silvia Montevecchi