BENIN - ABOMEY
Il giovedì 10 marzo, alla mattina presto, saluto gli amici ciadiani e burkinabé di Ouaga, con cui ho passato 15 stupendi giorni, e riprendo il bus in direzione di Cotonou. Sempre lentissimo, alle 9 di sera mi sbarca ad Abomey, dove trovo un hotel e mi fermo una notte, per andare a visitare i famosi palazzi del regno di Dahomey. Questo regno, uno dei più forti dell'Africa pre-coloniale, è finito all'inizio del '900 a seguito della definitiva sconfitta per mano francese. La città di Abomey, capitale del regno, era ricchissima di palazzi, famosi per i loro colorati bassorilievi (oggi protetti dall'Unesco). Quello più bello e più vasto è stato recentemente ristrutturato grazie alla partecipazione economica e tecnica della fondazione Paul Getty. Per questo i suoi bassorilievi sono veramente bellissimi, dai colori vivaci, ma per lo stesso motivo NON mi è stato possibile fotografarlo, perché è assolutamente vietato... e mi sono accontentata di comprare il catalogo, che del resto è fatto molto bene, e illustra tutti i passaggi del restauro. (Chi volesse saperne di più può cliccare qui www.epa-prema.net/abomey ) In queste foto, è il palazzo del re Agonglo, che aveva dato molto impulso alla tessitura tradizionale, e per questo oggi ospita un centro di tessitori.
Il Benin è il cuore della religione vudu, e i simboli del vudu si trovano ovunque
Questi sono invece gli stemmi dei vari re del regno di Dahomey. Ogni stemma è da leggere come un rebus, dai significati simbolici bellissimi. E' indicato il nome del re, e il periodo del suo trono.
I bassorilievi di Abomey oggi si ritrovano nel ricco artigianato beninois, particolarmente nelle stoffe.
Nel pomeriggio, prendo un mezzo che da Abomey mi porta a Cotonou, a 145 km di distanza. Qui, mi incontro con l'amico Lamane, anche lui ciadiano, che vive qui da 4 anni a Cotonou, dove si è laureato. Ed è lui a farmi da guida per due giorni.
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©Silvia Montevecchi